ITALIAN PAINTER

new rules

  NEW RULES

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Olio, Acrilico e Carboncino

80 x 100

2020

“Premio Rosso Passione 2020”,

evento collaterale “Premio Marchionni”.

Inaugurata il 7 dicembre 2021 a Bologna, al Museo Cà la Ghironda, la mostra “Goyesque - Venti artisti per Goya”. In esposizione ci sono le incisioni originali in un’edizione del 1891 della Real Academia de San Fernando di Madrid, ora appartenenti alla Collezione Ceribelli di Bergamo. Si tratta di una serie di stampe in acquaforte e acquatinta, con ritocchi a puntasecca e incisione, realizzate dal pittore e incisore tra il 1815 e il 1823. Goya si dedicò a questi lavori mentre viveva nella sua casa di campagna vicino a Manzanares (Quinta del sordo) sulle pareti dipinse i famosi Black Paintings (tra cui il celebre Saturno che divora i suoi figli). Con questa mostra, il MAGMMA (Museo d’arte grafica del mediterraneo Marchionni) riprende il ciclo dedicato a “I grandi incisori”, interrotto lo scorso anno a causa della pandemia, e dedicato alle incisioni di Rembrandt, nel 2018, e a quelle di Manet, nel 2019. A introdurre lo spazio dedicato alle incisioni di Goya, i lavori di Venti artisti per Goya, in cui venti pittori e incisori (Marco Mattei, Simone Prudente, Giampiero Abate, Laura Cangelosi, Nicola Pellizzaro, Walter Marini, Luca Dalmazio, Francesco Stile, Andrea Zineddu, Roberta Congiu, Andrea Cerqueglini, Pierpaolo Vergati, Maria Giovanna Bonifazi, Filippo Matarozzi, Giulia Otta, Lorenzo Viale, Tina Sgrò, Stefano Invernizzi, Teresa Luzii, Tamara Zambon) reinterpretano le opere del maestro spagnolo. L’opera di Stefano Invernizzi, selezionata per la mostra è New Rules dove, con un procedimento tipico del suo stile pittorico, l’artista mette in scena un’inversione, un cortocircuito, una situazione assurda e illogica. Un toro giocattolo, di dimensioni sproporzionate, sovrasta un piccolo torero incredulo e disarmato. In questo quadro emerge fortissimo il contrasto fra la potenza animale e la fragilità umana, così come fra luce e ombra. Ritroviamo qui, come nella liturgia taurina di Goya, l’immensità della tragedia che riguarda ogni singolo uomo sulla terra. La morte, il sacrificio, la potenza della natura e la debolezza dell’uomo. E anche un tono di denuncia, forse era presente già nelle originali incisioni di Goya. Di recente, infatti, una parte degli storici dell’arte spagnoli (tra cui Manuela Mena), curatori di importanti mostre di disegni e incisioni che si sono tenute alla Real Academia de bellas Artes de San Fernando (che conserva le lastre originali delle serie grafiche goyesche) e al Prado, si sono spinti a interpretare la Tauromachia come un manifesto di antitaurinismo, con cui Don Francisco avrebbe voluto denunciare l’assurdità e la volgarità di questo rito. El Pais - Goya pionero del movimento antitaurino - Angeles Garcia